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    Il mio vestito dell’anima

    05 Settembre, 2021

    Ovvero di come il ricamo (oltre al vestito) possa raccontare ciò che sei e ciò che per te è importante comunicare.

    Lo scorso giugno mi sono sposata. Confesso che già da qualche tempo mi balenava in testa l’idea che avrei voluto ricamare il mio vestito da sposa. Dopo molto pensare, all’improvviso, tutto mi si è chiarito all’orizzonte e a questo nuovo-nato progetto ho dedicato ogni mio momento libero per alcuni mesi.

    Il progetto

    Sposarsi dopo tanti anni di convivenza per noi è significato “scegliersi” profondamente. Per quel giorno desideravo portare con me tutta me stessa e anche l’abito ne doveva essere parte fondamentale. Chi sono? Cosa porto? L’ho rappresentato con il ricamo della gonna: ho pensato alle dodici donne che hanno plasmato, costituito e sostenuto la mia femminilità in questi cinquant’anni di vita.

    Di ciascuna di loro ho disegnato il volto e scelto un aforisma che avesse, in modo più o meno esplicito, formato o custodito il mio pensiero, la mia visione del mondo, i miei valori e la mia formazione alla vita. A ciascuna di loro, poi, ho dedicato un fiore.

    Ora provo a spiegarvi come questo progetto è diventato realtà.

    La realizzazione

    La scelta del modello dell’abito è stata facile. Da quando sono adolescente prediligo uno stile essenziale che mi piace definire alla “Holly Hobby con dignità”. Mi vesto così da sempre: linee semplici ed essenziali, taglio sotto il seno o abbassato sulla vita e gonna morbida. Per me comodo ed efficace. Ne ho realizzati tantissimi nel tempo con stoffe prese dai cesti delle rimanenze e con sete sopraffini. Questo stile mi fa sentire semplicemente me stessa. Per il giorno del matrimonio non poteva essere diverso e così ho deciso che di quest’abito avrei ricamato solo la sopragonna in organza di seta. Quest’ultima, poi, sarebbe stata un rettangolo, senza cuciture nè tagli in forma. Chissà mai che un giorno possa diventare qualcosa di diverso che resti per (il mio) sempre.

    Le donne che mi hanno aiutato con il loro pensiero, il loro agire o il loro amare ad essere quella che sono, come accennato, sono dodici. Ho scelto Emily Dickinson, la Stefy, Thérése Martin, Frida Kahlo, Etty Hillesum, Noa, Thérèse de Dillmont, la moglie di Barbablù, Ilaria Alpi, Martha Nussbaum, Simone de Beauvoir, Hannah Harendt. Sul perchè ho scelto loro vi racconterò tra qualche post quando vi spiegherò alcuni dettagli del ricamo.

    Una volta fatta la scelta dei contenuti ho realizzato i disegni stilizzati dei volti e ho scelto un font per stampare gli aforismi. Ho fatto un pò di prove per trovare la scala giusta alla quale riportare il tutto. Poi ho lasciato sedimentare e mi sono concentrata sul ricamo.

    Scelta dei materiali

    Per il vestito ho scelto un cady di seta bianca, la sopragonna invece, la tavolozza del ricamo, ho desiderato che fosse in organza di seta, sempre bianca. Ho procurato dell’organza di produzione italiana da un negozio di materiale per modisteria. La scelta è ricaduta su questo tipo di seta perchè mi sembrava più corposa e meglio sostenuta delle normali sete da abbigliamento. Questa scelta si è rivelata un successo per quanto riguarda la “resa” del volume che desideravo, tuttavia non la consiglierei e non credo la sceglierei di nuovo. Si è rivelata infatti piuttosto difficile da ricamare ma, soprattutto, difficile da predisporre al telaio e nella gestione delle tensioni.

    Il nero è invece il colore che ho privilegiato per il ricamo dei volti e degli aforismi. L’ho desiderato come elemento a contrasto con l’organza bianca, come a ricordarmi quanto gli opposti siano sempre la vera essenza della realtà. Per i fiori da associare ad ognuna delle donne rappresentate mi sono invece lasciata condurre dai colori. Con un pizzico di oro, naturalmente.

    A partire da alcuni colori in svariate tonalità di perline Miyuki 15/0, ho cominciato a cercare filati di varia natura, consistenza e pregio tra i miei cassetti. Ho scelto a gusto personale senza fare troppa attenzione alla teoria dei colori e ciò che ne è risultato è stata questa tavolozza.

    Ho scelto di lavorare solo con le perline 15/0 perchè sono le mie preferite. E visto che sono da infilare tutte a mano, ho pensato che questo progetto meritasse il meglio del mio impegno. A proposito: ho contattato Perles&co implorando che riuscissero prima o poi a fornire queste perline già infilate… Ricamatori e ricamatrici: fate lo stesso! Dobbiamo convincerli assolutamente che potrebbero avere un mercato.

    Preparazione del campione

    I disegni dei fiori da ricamare sono nati spontaneamente. Mi sono lasciata guidare solo dal desiderio che fossero piccoli, semplici e delicati. Una volta disegnati su carta e riportati a caso sulla seta da campione ho cominciato a “colorarli” coi materiali che avevo scelto. Sono andata un pò al contrario questa volta: scelti i materiali che amavo ho cercato il modo di riportarli sulla seta al meglio del mio gusto. E non ho dato retta a nessuno, perchè questo ricamo sono io. Errori inclusi.

    La realizzazione del ricamo

    Per riportare il disegno definitivo sulla gonna ho liberato il pavimento del salotto e ho steso la carta sulla quale ho creato il mio collage dei disegni dei volti, dei fiori e degli aforismi cercando a colpo d’occhio l’armonia dell’ingombro generale. Non ho mai ricamato qualcosa di così grande per cui è stato tutto una scoperta e una sperimentazione.

    Composto il collage ho messo la seta a telaio e, appoggiando man mano il disegno da sotto fissandolo con degli spilli, ho ricalcato con la mitica penna termocancellabile. Lo so, un atelier d’alta moda si scandalizzerebbe di tutto questo. Ma come fare se non si possiedono spazi e attrezzature adeguate? Ci si arrangia come si può. Nonostante la fatica e qualche inevitabile imprecisione dovuta alla difficoltà di mantenere sempre coerenti disegno e stoffa, direi che è andata piuttosto bene.

    E poi ho iniziato a ricamare. Srotolando man mano la stoffa da una delle due stagge e arrotolandola progressivamente sull’altra, ho proceduto ricamando 50 cm alla volta secondo la direzione della unghezza della gonna.

    Ricamare è stato intenso e prezioso. E’ stato un tempo di meditazione autentico perchè mi sono concentrata sui ricordi. Ricamando ognuna delle donne prescelte, ho ricordato le tappe fondamentali della mia vita: gli avvenimenti e i pensieri, le gioie e le sofferenze, l’intraprendenza e l’inerzia coi quali ho nutrito ogni mio agire, pensare, amare. Ho riletto libri (audiolibri per essere precisa), ascoltato musiche e conferenze e mi sono nuovamente nutrita di quanto queste donne mi hanno lasciato nei miei anni di ricerca consapevole o inconsapevole che fosse.

    La cucitura dell’abito

    Una volta terminato il ricamo ho portato tutto dalla mia amica Laura, la mia sarta e maestra di sartoria con la quale ho condiviso un anno davvero importante della mia vita: quello nel quale ho scelto di cambiare professione. Lei sa dei dubbi e delle domande che mi permeavano fin nel profondo in quegli anni difficili ma al contempo ricolmi di speranza e aspettative.

    E’ stata lei che mi ha detto le parole più importanti: “questo vestito sei tu”.

    In fondo credo che il senso dell’abito, come tutte le culture consapevoli ci insegnano, sia quello di rappresentare ciò che siamo al mondo. Per questo l’atto del vestire è molto più che coprirsi per freddo o per pudore. Il vestito che scegli di metterti sempre racconta ciò che sei e ciò verso il quale tendi, nella purezza dell’intento e nella mancata consapevolezza. Perchè da un punto di vista culturale la moda è davvero un concetto complesso… E nel giorno del mio matrimonio non avrebbe potuto essere diversamente.

    Mi auguro che questo post vi aiuti ad agire con intraprendenza, perchè ricamare è un’occasione, tra le altre, per oltrepassare i propri (veri o presunti) limiti.

    Se volete curiorsare ulteriormente tra i piccoli grandi progetti che ho condiviso in questo blog vi suggerisco il seguente link.

    Auguro buoni progetti a tutti voi. A presto!

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    6 comments
    Il mio vestito dell’anima

    • Catalina ha detto:

      Beautiful dress! Congratulations on your marriage!

    • maria teresa ha detto:

      Ciao Miriam, congratulazioni per le tue nozze! Davvero i migliori auguri a voi.
      E, sempre per rimanere nel nostro trend di coincidenze, sto per sposarmi anche io ad ottobre. Mia madre è la più felice dato che mai pensava avrebbe visto questo giorno. (LOL)

      • miriam ha detto:

        Non ci posso credere, che felice coincidenza! Credo che tua mamma si intenderebbe molto bene con la mia… Un sacco di auguri anche a voi! E mi raccomando: un piccolo dettaglio ricamato! Auguri sinceri.

    • Monica ha detto:

      Gentile Miriam, le sue parole sono state e saranno per me fonte di riflessione. Figlia di una sarta ed appassionata di ricamo: la lettura mi ha incantato e stupito non meno del suo prezioso manufatto. Sono ammirata e stupita di quanto sia riuscita a trasmettermi. La ringrazio per questo. Monica