• Pensieri

    Ricamare ai tempi del COVID-19: esperimenti di progettazione (terza parte)

    20 Febbraio, 2021

    Dopo il terminare i lavori incompiuti, lo studio e la ricerca vi parlo della progettazione delle attività di ricamo per il prossimo futuro: la terza parte del mio percorso evolutivo in tempi di lock-down.

    Il racconto si dipana, ancora una volta, a partire dai tre costituenti fondamentali del mio percorso creativo: il cuore, le mani e la mente. Vi parlo così degli obiettivi professionali che mi prefiggo di raggiungere nel prossimo anno, anche se ho il sospetto che essendo particolarmente ambiziosi rischiano di interessare anche quello successivo…

    Il cuore: il sé che si esprime

    Per continuare la ricerca della mia personale forma espressiva mi sono cimentata in un progetto davvero ambizioso. Lo scopo è riuscire ad esprimere un’idea, un’emozione, un evento che desidero ricordare ricamando una piccola immagine ogni giorno. Realizzerò così il mio personalissimo diario quotidiano e che si chiamerà 365embroideryproject. Intendo lavorare su due fronti: allenerò la tenacia attraverso l’esercizio del rigore quotidiano ed educherò la parte immaginifica del mio cervello, lasciando quella razionale un pò a riposo. E’ mio auspicio che alla fine del 2021 mi sia diventato un pò meno faticoso disegnare, rappresentare. Così potrò dedicarmi ad un corso di illustrazione serio. Ma questo è un altro capitolo…

    Quest’anno, poi, realizzerò un vestito ricamato. Ho terminato da poco la progettazione e il disegno del ricamo che risulta piuttosto esteso e la campionatura delle tecniche che intendo utilizzare. Il progetto prevede di illustrare sull’abito il volto di 12 donne che, attraverso la loro vita, il loro esempio e i loro scritti, mi hanno consentito di diventare ciò che sono. Grazie a loro ho “costruito” la mia femminilità e questo progetto è un tributo al loro talento. Ricamerò anche un loro aforisma e un fiore utilizzando come elemento base una perlina di un colore particolare e unico. Questo vestito avrà anche una grande valenza simbolica per il mio percorso e ve ne parlerò in dettaglio durante le tappe della sua realizzazione.

    Le mani si aprono al nuovo

    La prima grande novità del “fare” riguarda l’offerta formativa. Ho intenzione di svecchiare quanto finora proposto ma vi confido che mi sono comunque consolidata nell’idea di concentrare la mia specializzazione nella broderie d’art. Ho quasi completato sia la ricerca di tutti i materiali necessari sia la suddivisione delle tecniche dei quattro livelli nei quali è suddivisa l’offerta formativa della mia piccola scuola di ricamo. Durante la preparazione definitiva di questi corsi valuterò anche la possibilità di realizzarli on-line. Ma su questo aspetto vorrei rifletterci ancora un pò.

    Per quanto mi riguarda direttamente, intendo continuare con un pò più di rigore nell’apprendimento delle tecniche classiche. Il mio desiderio è quello di concentrarmi sulle tecniche delle sfilature e del reticello per esplorarne le possibilità in sartoria. Sono alla ricerca di insegnanti specializzati in queste tecniche, tenendo conto che sulle sfilature ho già appreso i primi rudimenti. Vorrei regalarmi al più presto un corso intensivo in presenza da una “maestra di filo”. Pur avendo già qualche idea, se conoscete qualcuno che vi sentite di raccomandarmi scrivetemi senza indugio.

    Inoltre mi piacerebbe seguire il corso on-line della Royal School on Needlework del secondo livello del ricamo in oro. Mi incuriosisce sia la proposta formativa in sé (interessantissimo è il racconto di Elisabetta Sforza) sia l’opportunità di capire come sono strutturati i corsi online di un ente serio. Mi interessa moltissimo esplorare le potenziali integrazioni di questa tecnica con altre: ho già appreso le basi con Laura Carbonelli nel 2017 e alla Lesage l’anno successivo. L’investimento economico però non è indifferente: aspetterò ancora un pochino prima di prendere una decisione definitiva a riguardo.

    Con la mente sempre impegnata

    A volte ho la sensazione che la volontà di intraprendere nuove strade mi porti ad essere un pò dispersiva perché la mia mente corre sempre molto più veloce delle mie mani. Tendo a dimenticarmi che il ricamo è un’arte lenta che e ci vuole molto più tempo per realizzare qualcosa piuttosto che per progettarlo.

    Perciò cercherò di concentrarmi solo due fronti: la costituzione del mio (ragionato) portfolio e il miglioramento della mia strategia di comunicazione.

    Per quanto riguarda la costituzione del portfolio il mio obiettivo è di realizzare uno strumento versatile (e trasportabile) che riesca a raccontare la mia storia e, al tempo stesso, le mie ambizioni. Attraverso questo strumento intendo raccontare il mio percorso evolutivo professionale nell’apprendimento e nel perfezionamento delle tecniche di ricamo che mi caratterizzano. Ma non solo: desidero anche che rappresenti una adeguata risposta alle necessità dei potenziali “clienti” che desidero raggiungere. Conto di avere qualcosa di pronto per la partecipazione alla fiera di Valtopina di Settembre e di Abilmente di Ottobre, COVID permettendo…

    In merito al miglioramento della mia strategia di comunicazione ho deciso che mi concentrerò sui contenuti del blog. Sono fermamente convinta che per raccontare un’arte lenta sia necessario utilizzare uno strumento che ci permetta di rallentare. La parola lo consente, sia nella scrittura sia nella lettura, mentre la sola immagine sembra obbligarci ad un incedere continuo e vorace. Scrivere è anche il modo con il quale mi sono accorta che entro più facilmente in comunicazione con molti di voi.

    Come vi accennavo qualche articolo fa, il blog per me è come il diario di questa professione. Proprio in questi giorni, tre anni fa, aprivo questo blog e oggi, in questo importante anniversario, sono convinta che sia necessario continuare a raccontarvi del mio lavoro attraverso questo importante strumento di comunicazione.

    Ai tempi del social proverò anche a snocciolare i contenuti del blog sulle mie pagine instagram e facebook che per me sono ancora di difficile gestione. Scegliere cosa pubblicare e che stile tenere richiede uno studio e un esercizio che mal si integra con la mia tendenza ad un certo tipo di perfezionismo. Ma ci sto lavorando perché prima o poi sarà necessario lanciarsi per davvero…

    In conclusione…

    Si sa che gli obiettivi per essere realistici devono essere S.M.A.R.T., cioè specifici, misurabili, raggiungibili, realistici e bene pianificati nel tempo. Ho sempre un grande dubbio sulla “realisticità” dei mei obiettivi ma per tutto il resto sono certa e ben “piantata” nei miei progetti.

    Scrivere questo post ha un grande significato: mettere nero su bianco il mio impegno e il mio investimento intellettuale ed emotivo. E’ come una sorta di patto con me stessa per gli impegni che mi sono presa. Vi lascio un appuntamento per il bilancio di fine anno e vedremo se ci dovremo fare quattro risate…

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    2 comments
    Ricamare ai tempi del COVID-19: esperimenti di progettazione (terza parte)

    • maria teresa ha detto:

      Ciao Miriam! Bellissimo post e bellissima immagine di apertura. I miei migliori auguri per i tuoi desideri 🙂
      Ti segnalo Stefania Bressan, ricamatrice che seguo sul web da molto tempo. Ha appena organizzato un corso online di reticello e ne ha programmato a breve uno sul ricamo d’Assia. Questo il suo sito https://www.angolostefania.it
      la trovi anche su FB.
      Un caro saluto

      • miriam ha detto:

        ciao Maria Teresa, come sempre un piacere leggere i tuoi commenti. Grazie mille anche per il consiglio, andrò a darci un’occhiata. Grazie ancora e un caro saluto anche a te!