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    Il vestito ricamato di Dior per il matrimonio di Chiara Ferragni

    28 Settembre, 2018

    Adesso che non ne parla più nessuno ci tengo a dire due parole sul secondo vestito del matrimonio di Chiara Ferragni firmato Maria Grazia Chiuri per Dior.

    Mi trovavo a Valtopina all’inizio di settembre e accendendo il telefono una di quelle mattine Google mi regala una notizia in prima pagina davvero strepitosa: le polemiche sul secondo vestito del matrimonio di Chiara Ferragni…

    Sinceramente in quel momento ho pensato che non me ne importava niente ma in una frazione di secondo l’occhio mi cade sull’immagine del vestito e non posso fare a meno di restare ammirata riconoscendo lo stile di Maria Grazia Chiuri per Dior.

    A me questo vestito semplicemente incanta per due ragioni fondamentali: la maestria con la quale sono stati realizzati i ricami e l’idea dell’abito come racconto simbolico e metaforico.

    Mi sono messa in ricerca e, ovviamente, sono riuscita a trovare un piccolo documentario che racconta il savoir faire che sta dietro al vestito: una delle ricamatrici ci racconta l’intenzione, le tecniche, le difficoltà e i materiali che sono stati necessari a rendere questo vestito così bello. Servono l’inglese o il francese per cogliere appieno quanto viene detto ma è anche vero che basta avere occhi puliti e affamati di bellezza per cogliere l’essenza del messaggio che ci viene regalato. C’è molto da imparare guardando questo video, soprattutto se si vuole cogliere la portata dell’eccellenza artigiana delle ricamatrici, che è ciò che da grande valore a quest’abito meraviglioso.

    Una parola la vorrei spendere anche sul significato di quest’abito. I ricami sono stati concepiti per “raccontare” la storia d’amore di questa coppia. Ogni immagine disegnata e ricamata sul vestito ha un significato simbolico importante per i due e solo loro ne riescono a coglierne appieno il valore, perché solo loro conoscono il mistero del susseguirsi degli eventi che li ha portati a quel giorno. Noi possiamo provare a interpretare, intuire o attribuire un significato possibile, ma in fondo la bellezza di questo racconto simbolico sarà colta pienamente solo dagli sposi. E’ il loro segreto che resterà tale per sempre, che non sarà scalfito dai nostri banali “mi piace”, “non mi piace”, “l’idea è bella ma non originale”, “il vestito è copiato”, “quello della Jolie era meglio” … e altre amenità di quest’ordine, senza senso.

    E allora mi auguro che chi ama l’artigianato artistico, il tessile, il ricamo, il savoir faire d’eccellenza, la haute couture, il racconto simbolico, gli archetipi, il mistero … sappiano cogliere questo come un ulteriore tassello dell’immensa bellezza che ci circonda. Anche se non la possediamo e non la possederemo mai, la bellezza resta bellezza.

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